Casale Val Taro Tornolo PR
Parrocchia San Pietro in Vincoli
Parroco: Don Ferdinando Cherubin
Tel. Cellulare: 329.7893026
Indirizzo e-mail: nando55@libero.it
Abitazione: Tarsogno
Oratori Madonna Consolata – Truffelli; Madonna della Guardia – Vanini; San Rocco – Casale
Un po’ di Storia
Il torrente Zizzola, che nasce dal Penna, scorre dal nordovest al sud-est per due miglia e mezzo, ed entra nel Taro in faccia a Casale avendo alla sinistra della sua foce un masso alto a dismisura. Questo torrente è celebrato per la quantità, dimensione e sapore delle trote che ivi si pescano.
La Villa di Casale sulle falde della costa destra, ha 360 abitanti, e si articola su tre miglia quadrate di territorio.
Confina ad est con Tarsogno e Tornolo, a sud con la Liguria, ad ovest con Strepeto ed Alpe, e a nord con Carniglia.
Il territorio di questa Villa è separato dalla Liguria dal rio Preosa, che ha la sua sorgente sul monte di Casale nel luogo detto le Pozze, scorre da sud-est a nord-ovest per tre miglia, e si unisce al Taro in faccia ai Casonetti, corpo di Strepeto, un miglio e mezzo sopra la Chiesa di Casale.
Il rio di Catto separa il territorio di Casale da quello di Carniglia; ha origine sul monte di Casale nel luogo detto le fontane de11e Freddane, scende per due miglia e mezzo dal sud al nord, e si perde nel Taro un miglio e mezzo sotto la Chiesa di Casale. Da Casale si scende più basso verso Foppiano».
Il primo documento in cui il paese è citato risale all’8 luglio 988: in esso si parla del vescovo di Piacenza Sigolfo, che donò alla cattedrale i propri beni posseduti a Casale.
Come altri paesi della zona, anche Casale è terra di emigrazione, e se una volta le mete preferite erano l’America e la Francia, in tempi più recenti il movimento migratorio si è indirizzato soprattutto verso la Liguria e la pianura Padana.
Tra i tanti mestieri che i Casalesi all’estero hanno praticato, una menzione particolare va a quello “dell’Orsante”: si ricorda soprattutto la famiglia Granelli, famosa per le esibizioni in Prussia.
L’ultimo esponente di tale dinastia, Giuseppe, è ancora vivo nella memoria di molti. Negli anni ’50 non era difficile imbattersi nei suoi spettacoli che avevano per protagonisti un cavallo in grado di “leggere” le ore e di indicarle a colpi di zoccolo e un cagnolino danzante, incaricato di raccogliere gli oboli stringendo tra i denti l’apposito berretto.
La chiesa del paese è dedicata a S. Pietro in Vincoli, la cui statua è collocata in una nicchia sul fondo dell’abside; l’interno è suddiviso in tre navate da sei pilastri e su ogni lato si apre una cappella ornata di stucchi barocchi: in quella di sinistra è posta la statua della Madonna col Bimbo, datata 1847.
L’edificio, di aspetto settecentesco, fu restaurato nel 1829 e nel 1978: a questi ultimi lavori prese parte attivamente il parroco, Don Costantino Tedaldi, non solo gestendo il cantiere, ma anche prestando opera di manovale.
Don Costantino successe a Don Angelo Squeri, tuttora ricordato dai più anziani per il forte contributo dato alla formazione spirituale dei suoi parrocchiani.
Furono questi gli ultimi due parroci residenti a Casale; da tempo la celebrazione liturgica è affidata al Rettore del Seminario di Bedonia.
La festa del patrono si celebra nella prima domenica d’agosto. Per questa ricorrenza Casale torna ad essere popolato come un tempo.