Inaugurato l’8 luglio del 2000, il Museo Archeologico espone collezioni donate al Seminario dagli eredi di Severino Musa (1885-1971), medico bedoniese che negli anni Trenta raccolse preziose informazioni scientifiche sul popolamento della zona, dal cultore d’antichità Natale Bruni (1897-1973), collezionista di reperti preistorici e da appassionati locali.
Il percorso è il risultato delle ricerche effettuate nella zona dal Prof. Angelo Ghiretti e dai suoi studenti e si conclude con la collezione di reperti della Magna Grecia dono del naturalista Pierluigi Cerlesi.
Degne di rilievo: la statuetta antropomorfa (unicum) della collezione Musa (foto n. 4), rinvenuta a Prato di Bedonia nel 1954, che sembrerebbe del tardo Paleolitico; una stele funeraria etrusca proveniente dal Monte Ribone, comune di Albareto (foto n. 6); reperti di selce e diaspro rosso rinvenuti in accampamenti stagionali di cacciatori di ungulati: nuclei, cuspidi di freccia, lame lisce e denticolate; asce in pietra verde, rinvenute da molti contadini della zona, si riteneva fossero “punte di fulmini abbattutesi al suolo”, che venivano collocate sotto i tetti delle abitazioni come amuleti.
Notevoli anche i reperti delle “Rocche di Drusco”, insediamenti dell’Età del Bronzo dei Protoliguri.
In ultimo, la Collezione Cerlesi, costituita da reperti provenienti dalla Magna Grecia.
Nel 2017 è stata donata una lastra in arenaria con l’incisione (che risale presumibilmente al XV secolo) della parola greca pesce: Ἰχθύς (foto n. 5)