È raro trovare una collezione di matrici xilografiche, stampe e acquerelli, libri illustrati, “Opera Omnia” di un pittore, xilografo e scrittore, in un solo luogo, se non per una mostra monografica temporanea. È il caso del Museo Romeo Musa (1882-1960), allestito agli inizi degli anni Ottanta, grazie alla generosità degli eredi.
Il Museo offre un percorso affascinante che permette di scoprire, oltre alla personalità artistica dell’autore, la xilografia, una tecnica di rappresentazione di origini antichissime. Musa intravide in questa arte la possibilità di meglio essere in contatto con il mondo semplice, popolare, che lo attraeva, che gli forniva i soggetti e del quale, in un certo senso, diveniva il cantore… Con occhio attento raffigurò volti, costumi degli abitanti delle montagne emiliane e di altre regioni, in cui la sua attività d’insegnante di disegno lo portava: il Molise, soprattutto, dove lavorò per una decina d’anni. Romeo Musa non fu solo xilografo, ma anche pittore capace di rappresentazioni ricche ed intense, comprese quelle religiose, testimoniate da molti acquerelli e bozzetti per affreschi, realizzati in varie chiese (Cattedrale di Campobasso, Bedonia, Codogno di Albareto, Allegrezze, Borgotaro). Scrisse poesie in dialetto, illustrò opere letterarie divenute dei classici, come i Promessi Sposi. Fu autore di numerose novelle per ragazzi, corredate da illustrazioni xilografiche; incise diversi ex libris e molto altro…
Completano il Museo una biblioteca e una raccolta di foto dell’autore.